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 Digione
Francia - Francia centrale


Monumenti e siti di Digione


Place du Bareuzai - Questa piazza situata nel cuore della città vecchia porta un nome borgognone che sta ad indicare il personeggio che domina il luogo dall'alto del suo piedistallo: rappresenta il vignaiolo mentre pigia l'uva. Questa piazza che non esisteva nel medioevo è oggi un luogo molto animato: terrazze di caffé frequentatissime, animazioni di strada, concerti... François Rude autore della scultura nacque nelle vicinanze della piazza.

Place de la Libération - Chiamata Place Royale fino alla Rivoluzione, poi place d'Armes e place du Maréchal Pétain durante l'occupazione è situata davanti al Municipio. Disegnata da Jules Hardouin-Mansart, architetto di Luigi XIV, questa piazza a forma di emiciclo è il capolavoro dell'architettura classica del 17° secolo a Digione. E' anche il centro storico dell'antica Divio, la città gallo-romana compresa nel Castrum del 3° secolo.

Palazzo dei Duchi - L'attuale palazzo dei Duchi e degli Stati di Borgogna nacque praticamente dal nulla: simplice fortezza addossata al "Castrum" (muraglia innalzata nel 3° secolo contro le invasioni barbariche) venne ricostruito a partire dal 1365-1366 dal primo dei Duchi di Valois, Filippo l'Ardito. La "Torre di Bar" (1365) è l'edificio più antico, le "cucine ducali" (1433) le stanno di fronte (realizzate da Filippo il Buono a pianta quadrata accoglievano fino ad una trentina di cuochi. Oggi è uno dei luoghi di ricevimento del Municipio di Digione). Il corpo di alloggi principale fu edificato dall'architetto lionese Jean Poncelet fra il 1450 e il 1457. La "Torre della Terrazza" (oggi Torre Filippo il Buono) fu innalzata contemporaneamente a quest'ultimo e comprendeva stanza abitative. La costruzione del Palazzo degli Stati di Borgogna, iniziata nel 1681 durò più di un secolo sotto la direzone di architetti famosi. Dopo Daniel Gittard e Martin de Noinville intervenne Jules Hardouin Mansart primo architetto del Re che lavorò a Digione dal 1685 e immaginò la sistemazione del palazzo in base a quello della Place Royale; sua la realizzazione della Sala degli Stati di Borgogna (1686). Il complesso fu terminato solo nel 1786 e vi lavorò anche A.-J. Gabriel (realizzò lo scalone nel 1735). Di quello che era il simbolo della potenza dei duchi di Borgogna restano poche vestigia, inglobate nel Municipio. Il Palazzo ospita anche il Museo delle Belle Arti (fra le altre cose vi sono le tombe monumentali dei 4 Granduchi d'Occidente). Nel 19° secolo furono demolite la Sainte-Chapelle e la cinta muraria di Filippo l'Ardito. Place de la Libération.


Cattedrale St.Bénigne - E' la Cattedrale di Digione dal 1792, mentre prima si trattava di una chiesa abbaziale. Si tratta di uno dei più grandi monumenti in stile romanico e la rotonda ne era il pezzo forte. Fu l'abate Guglielmo da Volpiano ad iniziare la sua costruzione e l'attuale cripta è il piano inferiore della rotonda, distrutta nel 1792. La cripta rotonda romanica è a due navate e risale al 10° secolo, mentre la chiesa superiore ricostruita a partire dal 1281 è in stile gotico borgognone (fu edificata dal 13° al 14° secolo, ultima parte terminata fu la facciata). E' parte di un imponente complesso abbaziale e fu elevata sul sito di una preesistente chiesa romanica, di cui si conservano resti e sculture nella cripta, nella cripta sono conservati anche i resti del martire San Benigno (arrestato durante una delle numerose persecuzioni contro i cristiani fu condannato a morte dopo aver respinto l'offerta dell'Imperatore Aureliano e del governatore locale. Fu squartato, gli piantarono delle lame sotto le unghie, gli misero i piedi in una forma di pietra dove colarono piombo e infine lo gettarono in pasto a cani affamati che però lo risparmiarono. Siccome era sopravvissuto a tutti questi trattamenti gli ruppero il cranio con una sbarra di ferro e gli trafissero il corpo con una lancia. Dopo la sua morte una cristiana ne imbalsamò il corpo che fu posto in una sarcofago di pietra e portato in un cimitero a ovest di Digione dove divenne oggetto di culto).


Chiesa Notre-Dame - La decana delle chiese di Digione è certamente anche la più familiare. Si tratta di una chiesa parrocchiale gotica della prima metà del 13° secolo (iniziata 1230 terminata 1250: un tempo record per l'epoca) con una splendida facciata occidentale, che sembra una filigrana di pietra, popolata una triplice fila di false gargouilles (51) che inquadrano fini arcatelle e del tutto indipendente dalla struttura della chiesa. Le sculture attuali risalgono al 1881 e sono opera dello scultore parigino Lagoule. Come quelle originarie del 13° secolo ormai distrutte neppure queste sono bucate per permettere l'evacuazione delle acque. Sull'angolo Sud della facciata occidentale si trova ancora il popolare "Jaquemart" che fuma la pipa, un automa delle ore ivi collocato da Filippo l'Ardito assieme alla sua famiglia. Sulla facciata svetta il campanile con l'orologio del 1383. Entrambi provengono dalla torre civica di Courtrai (nell'attuale Belgio), come bottino di guerra di Filippo l'Ardito. Un bel giorno all'inizio del 17° secolo, Jacquemart dimenticò di suonare l'ora e il vignaiolo-poeta Jean Changenet immaginò che il suo silenzio fosse dovuto alla trsitezza: egli voleva una compagna. Il poema ha successo e una moglie chiamata Jacquotte, dal cuore di ferro, il braccio d'acciaio, la gonna corta e il cappello fiammingo viene accordata al suonatore. Il matrimonio andò bene fino al 1715 ma ancora una volta un poeta, Aimé Piron tradusse il loro dolore per la sterilità della loro unione. Ricevettero quindi un Jacquelinet che suona le mezze ore, ma per una femminuccia (Jacquelinette) che si occupasse dei quarti d'ora dovettero attendere fino al 1881. Una piccola civetta scolpita sul contrafforte occidentale della cappella attinente alla chiesa edificata nel 15° secolo dalla ricca famiglia Chambellan, molto consumata è diventata il portafortuna di Digione: accarezzarla con la mano sinistra esprimendo un desiderio è divenuto una tradizione di cui si sono perse le origini! L'esistenza di questa civetta è ugualmente oggetto di numerose interpretazioni. Secondo una di queste la civetta rappresentava nell'antichità la saggezza; era del resto l'uccello scelto dalla Dea Atena (dea della saggezza) perchè la civetta resta sveglia e ci vede nelle tenebre. Potrebbe essere anche semplicemente la firma di un artista o di un artigiano che ha partecipato alla costruzione della chiesa.


Hôtel de Vogüé - Edificato verso il 1614 per Etienne Bouhier, Consigliere al Parlamento di Borgogna, è uno dei più preziosi palazzi parlamentari costruiti fra corte e giardino nel 17° secolo in Francia. Le finestre del primo piano vengono ingrandite nel 1737 per installarvi dei balconi secondo al moda del tempo. La galleria che collega le due ali della costruzione è appoggiata su un magnifico portico rinascimetale a tre arcate (lato cortile). Il palazzo passa nel 1766 alla famiglia Vogué in occasione del matrimonio di Catherine Bouhier con Cerice-François de Vogüé. Il sontuoso portico d'ingresso scandito da bugnati si apre su un cortile dal portico scolpito. Al concetto classico e misurato dell'edificio si unisce la raffinatezza decorativa del Rinascimento italiano. Il palazzo ospita oggi il servizio di architettura e affari culturali della città di Digione.
Hôtel Chambellan - Palazzo di Henri Chambellan, sindaco nel 1490, poi Consigliere alla Corte dei Conti nel 1500. L'edificio che dà sul cortile è un gioiello dell'architettura gotica fiammeggiante a Digione. Notevoli: la doppia galleria in legno scolpito con chiavi pendenti, la monumentale finestra rotonda (lucarne) con i montanti a festoni e la scala a vite, il cui perno termina con la statua di un giardiniere che porta una gerla dalla quale escono le ogive della volta sottoforma di rami di palma.

Maison Millière - Interessante testimonianza di casa medievale posta a fianco di palazzi privati di epoche successive, fu costruita nel 1483 per il mercante Guillaume Millière. Restaurata all'inizio del 20° secolo servì da decoro per il film "Cyrano de Bergerac".

Fonte: Franca Fanti



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